LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Anna Giordano
Il vecchio e la terra

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
IL VECCHIO E LA TERRA


"Terra scura grassa e fertile, terra, che aratro taglia e zappa scava, compagna e amica che mai mi ha deluso."
Così diceva il vecchio Germano, quando l'autunno avanzava ed i campi dovevano essere arati per la semina prima del lungo riposo invernale...

Germano sin da piccolo, era vissuto nei campi, non c'era giorno che non toccava oppure soltanto sfiorava la terra; la sua terra, quella che l'aveva visto nascere. Sì, perché lui nacque un 18 luglio di un anno che non ricorda più, in un campo di grano.

Immobile, disteso, come quel giorno guarda il cielo, dall'unica finestra, sotto di essa, il suo letto.
Sorride al sole che in quello stesso mese, di un anno dimenticato, l'ha baciato per la prima volta.
In attimi di lucidità racconta la sua storia, che ripetute volte ha già raccontato, la sua nascita fra le spighe di grano mature e la sua vocazione per la terra che ama e della quale dice: "È sempre stato tutto quel che ho posseduto, chissà alla fine chi è stato veramente posseduto, io o lei?"
Poi rivolgendosi al piccolo Germano, il nipote di appena 12 anni, al quale, con un filo di voce, sussurra: "Vedi piccolo mio, tu sei il germoglio ed io il ramo da segare, ormai nonno deve lasciare spazio a chi ha braccia forti, mi devo riposare, affido a te la mia terra, rendila con le tue mani, verde e rigogliosa, non l'abbandonare, ha bisogno d'amore, quanto una novella sposa, carezza le sue gemme in primavera e veglia che nessuno e niente distrugga i suoi germogli, proteggili affinché, essa, sia fiera d'essere la loro madre".
Volgendo gli occhi alla finestra sorride quasi rassicurato che, il piccolo abbia capito la sua disperazione e prenda in mano la sua amata terra.

Lasciare la sua compagna di sempre, quella in chi ha riversato le sue gioie e dolori, la sua forza e delicatezza, quella per chi il sudore che ha versato, ha sempre contraccambiato le sue fatiche e speranze con i frutti di cui si è nutrito, e in cui le radici delle sue piante, sprofondando, ne hanno succhiato il sangue, sì, quello della sua amata terra.
Germano, un uomo forte.
La sua saggezza l'ha appresa da essa e dal cielo, il suo guardiano; quando lo scrutava ed egli parlava attraverso i segni che gli inviava, riuscendo a leggere nei suoi umori cangianti, capiva, che doveva proteggerla dalla grandine che stava per arrivare, ancor quando, il sole splendeva, fenomeno che i vecchi durante la sua giovane età, gli avevano appreso a deviare, chissà per quale magia, oppure amore per la sua amata, egli vi riusciva...

Il piccolo Germano, tiene la mano del nonno, mentre si è assopito, guardandolo lo accarezza con la sua, che non è ancora da uomo e neppure più da bambino, una mano che nonostante il sonno, il nonno stringe delicatamente, lui sorride e l'abbraccia, nell'orecchio lascia scivolare un candido:
" Va bene nonno, conta su di me".
Germano sorride dolcemente e con la poca forza che gli resta passa la mano sulla sua guancia e aggiunge:
“Quando sarai solo con lei, raccontale il mio amore, liberala dalle prigioni di rovo che la infestano insieme alla gramigna e non lasciano germogliare le sue gemme preziose.
Lei è buona, e lascia spazio a tutti, fino a farsi divorare. Non permetterle di distruggersi per amore, fai in modo che la sua bontà non sia carpita da erbe infestanti, tienila pulita perché vesta sempre di smeraldi e topazi, che la sua chioma possa cambiare ogni stagione affinché dal suo aspetto, tu possa capire che ti darà, come ha dato a me, il suo amore in frutti”.
L'amore che il nonno nutriva per la terra che lui, nipote, aveva visto solo come terreno e basta, prese, con quelle parole, un altro aspetto.
Nel suo cuore ormai, albergavano sentimenti di rispetto e gratitudine verso di essa, gli stessi che nel nonno si erano trasformati in amore.

 Anna Giordano - 06/04/2014 23:53:00 [ leggi altri commenti di Anna Giordano » ]

Ti ringrazio Giacomo e mi scuso del ritardo nel farlo. Persone come Germano e Nereo dovrebbero essercene sempre, il loro esempio d’amore per i doni, quali il mare, la terra, la natura tutta, che ci sono stati affidati per permetterci di poter vivere in armonia con loro, rispettando, bene inteso, le leggi naturali che governano la nostra bella Terra, prendendo da essa ci\’f2 di cui abbiamo bisogno e in cambio fare attenzione di non infrangere il fragile quanto misurato e preciso ecosistema che tutto equilibra. Ciao e grazie.

 Giacomo Colosio - 02/04/2014 07:39:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Bella storia...ho conosciuto anch’io un vecchio come Germano; il suo nome era Nereo ed a me ha insegnato tutti i segreti del mare e il modo per capirlo anche guardando il cielo ed i gabbiani. Germano con il suo amore per la terra mi ha ricordato Nereo ed il suo amore per il mare. Ciaociao.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.